LA CESIRA HA 85 ANNI E SURFA ANCORA...

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Capo Verde...onde e vento hanno sempre il loro fascino...per lo meno a me danno sensazioni di libertà, manifestazione di potenza della natura...chissà se riuscirò a surfarne una senza essere centrifugato...

venerdì 8 febbraio 2008

cos'è la paura?




SCIOGLIE LEGGERO OGNI NODO INTERIORE
sono un equilibrista vestito da pagliaccio ma
ho la memoria labile e l'equilibrio instabile per camminar sul filo, poggiato li per terra, a segnare il mio cammino.
Il pericolo è che si usuri, che si spezzi al mio passare e ripassare fermarsi e ripartire.
La mia è ostinazione nel provar quell'esercizio verso la perfezione, per definir chi sono.
Ma è il mio Talento e non ci posso fare niente...questo mi sussurro nella mente.
Perch'io mi riconosca devo fare e compiere ciò che so di me e non perder mai lo sguardo da quel filo che mi guida.
Ma il pericolo non c'è, perchè son già in terra
e non in cielo dove anelo.
Forse se cadessi andrei veramente in su e scoprirei chi sono.
Ma io non credo veramente,
non mi fido ciecamente...
il senso di vertigine è li che attende...
la paura che mi offende e sfida la mia superbia e presunzione il mio orgoglio da coglione.
Sono un CLOWN e metto maschere ogni sera, mi dipingo in bianco e rosso, per la gente, che con il fiato sospeso mi osserva e sorride, mentre cammino sul mio filo sospeso sopra il niente...
Forse sanno che se cado non mi posso far del male,
cadrei solo in un mar di applausi per il coraggio a me mostrato...
All'improvviso, una lacrima, riga, e scopre il rosa del mio viso,
non ho bisogno di questa maschera, all'improvviso...
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...... cado, non in terra e neanche in cielo, questo è un luogo non previsto
ove la mente resta muta e il mio color si perde.
Qualcos' altro ora sussurra, mi culla e mi sostiene,
non mi chiede di parlare ne di muovermi o di agire ma solo di osservare il mio corpo che galleggia sostenuto nel mio mare.
Oh beh, questo è un argomento difficile perchè parla della fede che non dimostriamo, della paura primcipale che abbiamo di lasciare ciò che ci definisce e ci fa riconoscere agli altri, per affrontare il mistero e rinnovarci, rinascere.
La cosa incredibile è che abbiamo difficoltà a lasciare anche la sofferenza perchè probabilmente nasconde un lato oscuro che non vogliamo riconoscere e lasciare entrare del tutto.
Sarebbe così facile ma la mente ci ostacola di continuo per poter esistere, per definirci, non ce ne accorgiamo ma "gli agguati" (come dice il marinaio) sono li che attendono, perchè la mente ha paura di morire.
come fare?
semplicemente standoci dentro...

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