LA CESIRA HA 85 ANNI E SURFA ANCORA...

La mia foto
Capo Verde...onde e vento hanno sempre il loro fascino...per lo meno a me danno sensazioni di libertà, manifestazione di potenza della natura...chissà se riuscirò a surfarne una senza essere centrifugato...

martedì 12 febbraio 2008

mi inchino di fronte all'angelo...

C'è un tempo che ritorna ad ogni cambiamento, io la chiamo "morte" che va accettata sapendo che ci sarà una rinascita,.
Ma più resistiamo più vagheremo.
In questo tempo di quaresima...
Gesu' insegna che per rinascere bisogna prima morire...
Gesù insegna che lui viene per servire...in tutti i suoi insegnamenti, nelle parabole ma anche nella sua vita è celato un mistero, che è la fede...

Ma cosa vuole dire in realtà?
Nella nostra vita come possiamo mettere in pratica le parabole?
Cosa "nascondono" le parabole?
Cos'è la terra promessa? e dove si trova?

questa che scrivo è una mia esperienza, perciò dico che si può...ma le persuasioni della mente e le tentazioni del diavolo di onnipotenza sono forti...queta è la più forte che io abbia mai avuto...

L'angelo mi parlava ed io lo seguii per un tempo, lo ascoltai senza giudicare ed osservavo tutto ciò che di bello si manifestava senza pretendere di mantenere o dirigere perchè avevo provato in quel modo a chiamarlo e lui era arrivato a cercarmi, sapevo che niente dipendeva da me ma solo da lui, era questo che mi chiedeva, di fidarmi, di non desiderare null'altro che il suo aiuto, con l'umiltà di non sapere cosa mi rendesse veramente felice, senza arroganza perciò e lui mi avrebbe servito.
Il diavolo tentava di ingannarmi dicendo che quello o questo erano necessari per mantenere e controllare ciò che mi stava capitando, ma io resistevo e sorridendo dicevo "non ho bisogno di nulla".
L'angelo era giunto nel momento in cui la mia presunzione aveva incontrato l'umiltà e si parlavano e guidavano a vicenda, era giunto nel momento in cui il mio cuore doveva riempirsi perchè l'avevo svuotato, era giunto nel tempo in cui la mia mente non mi inquadrava in uno schema non mi definiva, ero come Ulisse nella Grotta di Polifemo "Nessuno", a conseguenza di ciò non avevo bisogno di niente, perchè niente desideravo, io ero, mi ero svuotato di tutto, e la sensazione di libertà era enorme...in quella settimana di deserto niente aveva limiti.
Tutto era nato perchè in umiltà e profondo bisogno pronunciai queste frasi.
"aiutami io non ce la faccio da solo".
"non so cosa mi serve, perciò dammi tu ciò che necessito".
E Lui venne e non ci mise molto, tutto si verificava difronte ai miei occhi e nel mio cuore, non facevo altro che osservare e prendevo ciò che arrivava, e tutto ciò che arrivava era ciò che di più bello avessi voluto.
Ero in estasi, non pensavo.
Durò per molti mesi, credevo di essere onnipotente e fu il primo errore, tutto accadeva senza che chiedessi, tutto ma proprio tutto era positivo, bastava che credessi senza chiedere, credessi che tutto sarebbe andato bene perchè c'era l'angelo a guidarmi e darmi ciò di cui necessitavo, avevo fede, ero come in un mondo parallelo ove il mio corpo era uno strumento e basta.
Poi il conflitto, la paura, la possessione, la menzogna a me stesso, la paura di perdermi e perdere, la voglia di controllare, la presunzione di essere io l'artefice di tutto ed io ricaddi come era già successo, il diavolo mi tentò ed utilizzo le parole dell'angelo.
Ebbi paura ed inevitabilmente caddi e mi persi per moltissimo tempo.
Benchè sapessi come ritornare a casa la strada era veramente in salita e gli agguati quotidiani.
Ora è il tempo della Grotta nel buio del mio tempo, è il tempo del silenzio del deserto, ma se non "morirò" lui non verrà a trovarmi perchè non sarò pronto a riascoltarlo, ci vuole solo un pò di coraggio e pulizzia, come mi disse naccherina nessuno vuole bere da una fonte sporca...
Resta comunque una cosa importante le parole non servono a niente è meglio ascoltare senza giudicare.
Umilmente pregare in silenzio, non desiderare niente.
Qualsiasi pensiero malvagio sporcherebbe la strada.
Tornare Puri e Lui verrà assieme al Paradiso.

Nessun commento: